Nato a Dueville (Vicenza) nel 1914, caduto a Bosco Nero di Granezza il 6 settembre 1944, laureato in Economia e Commercio e in Scienze politiche, Medaglia d’oro al valor militare alla memoria.
Era sergente dei carristi a Vicenza, allorché fu sorpreso dall’armistizio. Si diede alla macchia e con altri patrioti diede vita alle prime formazioni partigiane dell’Altopiano di Asiago, che costituirono poi la Brigata “Mazzini”. Della “Mazzini”, Arnaldi fu prima commissario e poi comandante. Cadde in uno scontro durante la battaglia di Granezza, nella quale morirono con lui altri ventidue partigiani.
Questa la motivazione della Medaglia d’Oro alla memoria: “Per indomita volontà di fiero italiano, subito dopo l’8 settembre 1943 raccolse intorno a sé tra i monti della terra nativa, i giovani anelanti di redimere la Patria oppressa. Organizzatore instancabile e trascinatore entusiasta, fu l’anima ardente della sua brigata e seppe guidare i suoi uomini in aspri cimenti, rifulgendo per insigne coraggio e per sprezzo del pericolo. Molti perseguitati politici e militari alleati evasi dalla prigionia e braccati dal nemico devono la propria salvezza al suo altruismo ed alla sua abnegazione. Sugli spalti di Granezza, titano insuperabile, sosteneva per lunghe ore aspro combattimento e lanciava i suoi partigiani in temerari assalti. Colpito al cuore si accasciava sull’arma arroventata, leggendario eroe, uno contro mille, non vinto che dalla morte e dalla gloria“.
In alcuni comuni della provincia di Vicenza, strade e piazze sono state intitolate a Rinaldo Arnaldi.
Per l’attività a favore degli ebrei perseguitati, il 3 gennaio del 1983 è stato insignito del titolo “Giusto fra le Nazioni”. Eccone la motivazione, estratta dal sito Yed Vashem.
Nel febbraio del 1944, il dottor Rinaldo Arnaldi ha guidato un gruppo, che comprendeva la famiglia Klein – Agnes, Alexander e Oscar – originaria di Vienna, un’altra coppia di ebrei, due soldati britannici, e due italiani attraverso le montagne tra Italia e Svizzera. Al tempo della traversata, Agnes Klein era incinta. Il dottor Arnaldi rimase con il gruppo in Svizzera per qualche giorno e poi ritornò clandestinamente in Italia. Le sue azioni coraggiose a favore degli ebrei perseguitati lo esposero ad estremo pericolo. L’operazione di salvataggio è stata attestata dal sacerdote Don Antonio Frigo da Vicenza, che ha aiutato il dottor Arnaldi, insieme con la madre, il fratello e due sorelle, ad organizzare la fuga del gruppo. Il dottor Arnaldi, che era anche attivo nella Resistenza, è morto eroicamente nel settembre 1944, in combattimento contro i tedeschi. È stato decorato con una medaglia d’oro alla memoria dal governo italiano.
Lo scontro in cui Arnaldi e i suoi partigiani caddero combattendo è stato ricostruito in un documentario sulla storia di Thiene (Vicenza), girato nel 2003 da Dennis Dellai, dal titolo “Così eravamo”.
Link:
Il Giornale di Vicenza in occasione del centenario della nascita.
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