Tanti auguri di buon compleanno a Valentino Bortoloso, il partigiano “Teppa”, che oggi compie cento anni!
Un secolo di vita spesa per la causa della libertà, della pace, dei diritti.
Ha partecipato da protagonista alla Resistenza, la pagina più bella e significativa della storia del nostro Paese nel secolo scorso. Ha partecipato attivamente alla vita del suo partito, il Partito Comunista Italiano, dell’ANPI, della CGIL e dell’ARCI. Il suo impegno nella Resistenza è stato riportato in varie pubblicazioni e, di recente, nell’intervista rilasciata al “Memoriale della Resistenza italiana” curato da Laura Gnocchi e Gad Lerner.
A metà anni ’80 si è ritirato da ogni incarico per evitare che la sua presenza venisse strumentalizzata contro le Associazioni che dirigeva o alla cui attività collaborava. L’ha fatto perché proprio in quel periodo è stata nuovamente sollevata una campagna contro i partigiani autori dell’Eccidio di Schio, al quale egli aveva partecipato. E’ sempre stato legato all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, la sua Associazione, che pure ha sempre espresso un giudizio severo
sull’Eccidio e sui suoi protagonisti.
Ha sempre respinto con chiarezza ed onestà storica le posizioni delle portatrici e dei portatori di odio che, per fini speculativi e propagandistici, continuano ad agitare la triste vicenda dell’Eccidio, da lui definita “inutile e dolorosa”. Per la sua partecipazione al tragico evento ha scontato 10 anni di carcere, pagando il debito con la giustizia.
Durante gli anni del carcere ha studiato, scritto e partecipato alle attività sociali concesse ai detenuti, dando concreta applicazione all’articolo 27 della Costituzione che recita: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
Dopo la scarcerazione è stato per molti anni protagonista della vita democratica, sociale e civile di Schio e della Provincia, secondo i principi costituzionali dell’articolo 2: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
Scontata la pena, si è sempre comportato da cittadino esemplare, sopportando in silenzio attacchi ingiustificati. Ha dovuto pure subire l’offesa del ritiro della Medaglia della Liberazione, che gli era stata concessa per la sua attività partigiana dal Ministero della Difesa.
Non si è mai lamentato della sua condizione di carcerato. Ha sempre rilevato stizzito, però, che il criminale di guerra Rodolfo Graziani ha scontato soltanto quattro mesi di carcere. Costui è divenuto successivamente presidente onorario del MSI, il partito erede del fascismo repubblicano, che ha visto alcuni suoi esponenti di rilievo complottare contro la democrazia e partecipare all’organizzazione di tentativi di colpo di stato.
Valentino ha sempre seguito con attenzione e coinvolgimento il dibattito intorno al 7 luglio, compreso il percorso di concordia civica avviato nel 2005, al quale si è richiamato in occasione degli incontri con la figlia di una delle principali vittime dell’Eccidio, sottraendosi alle polemiche e sostenendo e ricercando percorsi che consegnassero alla storia quella dolorosa vicenda.
Per questo si è sempre indignato per la presenza strumentale e provocatoria di fascisti e neofascisti nelle strade di Schio e per l’incapacità delle istituzioni di impedire questo sfregio alla sua città, che tanto ha dato alla Resistenza e che, grazie al contributo dato alla Lotta di Liberazione, ha ottenuto la medaglia d’argento al valor militare.
Per questa sua vita lunga, dura e insieme ricca lo abbracciamo con calore e rinnoviamo gli auguri di
Buon compleanno,
contando di poterlo festeggiare ancora nei prossimi anni.
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