L’ANPI di Vicenza denuncia la follia della guerra, condanna l’invasione dell’Ucraina da parte del despota Putin e invita le parti combattenti per una cessazione immediata del conflitto
Sabato scorso si è tenuta una manifestazione grande, bella, plurale, pacifica e tesa ad esercitare una pressione per fermare la guerra, indurre la Russia a ritirare le sue truppe di occupazione e avviare un confronto che porti alla pace in quella terra oggi martoriata.
Una manifestazione in nome della pace, voluta e costruita con tenacia a pazienza, che nessun
incidente di percorso può negare nella sua dimensione e forza.
L’ANPI ha messo tutto il proprio impegno per la riuscita della manifestazione, una delle più numerose tra quelle tenute in Veneto, il successo di tale manifestazione va ascritto ai numerosi gruppi e associazioni che l’hanno promossa e che vi hanno aderito.
Non è giusto che ciò diventi marginale sull’altare della polemica politica.
La nostra Associazione ha saputo conquistarsi e conservare rispetto e credibilità negli anni, in
città e provincia, nel rapporto con tante donne e uomini e nella correttezza dimostrata nei confronti delle e dei rappresentanti istituzionali, sociali e politici.
La nostra iniziativa nel corso del tempo
è stata improntata ai valori ed ideali ed ha avuto come faro la Costituzione repubblicana e la richiesta di sua piena applicazione. Mai ci siamo scostati da questi binari.
La posizione ufficiale dell’ANPI berica si può sintetizzare in questi 5 punti.
- La guerra è una aberrazione assoluta e attenta alle radici stesse del genere umano: è una follia che va estirpata dalla vita e dalla storia
- L’invasione dell’Ucraina da parte del despota Putin è un atto criminale e disumano che comporta inaudite sofferenze e va condannato senza reticenze, indugi o riserve mentali.
Esprimiamo solidarietà incondizionata al popolo ucraino e appoggio ai pacifisti russi
perseguitati - L’Unione Europea deve essere unita nel perseguire una politica di pace e di tutela dei diritti umani e recuperare autonomia, autorevolezza e consapevolezza strategica di grande area legata alla civiltà dei diritti.
- L’Italia deve essere ferma nel non coinvolgimento in operazioni belliche di qualsiasi natura sulla base dell’art. 11 della nostra Carta Costituzionale e deve adoperarsi in ogni modo per riaprire canali diplomatici e pervenire ad una cessazione delle ostilità e al ritiro delle forze armate russe dal territorio ucraino nel rispetto dei diritti umani e del principio di autodeterminazione dei popoli.
- La NATO deve evitare ogni escalation militare e attenersi strettamente al suo carattere difensivo e non espansionistico. Occorre attribuire alle Nazioni Unite la funzione di gestire e risolvere i conflitti tra gli Stati con gli strumenti della diplomazia, del dialogo, della cooperazione, del diritto internazionale al fine di pervenire ad una architettura della sicurezza nella parte orientale del continente europeo che contemperi le esigenze di tutti i popoli e di
tutti gli Stati secondo i principi del multilateralismo, dei diritti umani e della coesistenza pacifica.
Risulta perciò a noi incomprensibile e ingiustificabile la polemica scatenata contro la nostra Associazione, tendente a dipingerci o come amici della Russia o di Putin o come “compagni che sbagliano”, unendo il dileggio all’offesa.
La stessa ANPI nazionale è stata oggetto di inaccettabili attacchi i cui promotori hanno utilizzato le affermazioni contenute in un comunicato scritto prima dell’invasione russa all’Ucraina come fosse stato scritto dopo l’inizio della guerra di aggressione.
La posizione di ANPI nazionale è invece chiara: l’invasione della Russia va condannata totalmente.
Nel corso della manifestazione di Vicenza dopo le parole iniziali, sono seguiti gli interventi
programmati, tra i quali quello di Cinzia Bottene, dirigente ANPI, contenente alcune affermazioni inappropriate al momento e al contesto, che hanno causato fraintendimenti, al di là delle sue intenzioni, e provocato la reazione di parte delle cittadine e cittadini ucraini presenti numerose/i in piazza.
Continueremo, insieme a tutto il mondo amante della pace e della giustizia tra i popoli, a realizzare iniziative di mobilitazione per il cessate il fuoco, per la fine dell’aggressione russa, per un’Ucraina libera, autodeterminata e sovrana. Lo faremo costruendo occasioni di incontro con le comunità ucraine al fine di trovare i modi più appropriati per aiutare la popolazione oggi vittima della guerra.
A ben vedere la posizione dell’ANPI e del movimento per la pace è molto semplice: no
all’aggressione, immediato ritiro delle truppe russe, immediato cessate il fuoco, negoziato
internazionale. Non dimentichiamo che l’Italia ripudia la guerra.
Danilo Andriollo (Presidente provinciale ANPI)
Luigi Poletto (Presidente ANPI della città di Vicenza)
Anpi Nazionale: condanniamo fermamente l’invasione dell’Ucraina