Per aderire invia una mail con Cognome e Nome, luogo e data di nascita
(noviolenzavi@gmail.com)
“Siamo un gruppo di uomini, responsabili di associazioni e organizzazioni di Vicenza, che si stanno interrogando sul modo in cui prendersi carico della violenza che i maschi agiscono contro le donne. Ci siamo incontrati e abbiamo deciso di proporre il seguente appello, da far sottoscrivere a tutti coloro che intendono avviare un percorso che contribuisca ad aumentare attenzione e sensibilità degli uomini nell’impegno per il superamento del sistema patriarcale che ci condiziona quotidianamente.
Apparteniamo alle associazioni della Resistenza (ANPI, AVL, ANED, ANEI, FIAP), alle Organizzazioni Sindacali (CGIL, CISL e UIL), all’associazionismo culturale e ricreativo (ARCI, Fornaci Rosse, SMS), a quello pacifista (Casa per la Pace, Pax Christi, MIR) e a quello giuridico (Giuristi democratici) e desideriamo proporre agli altri uomini occasioni di incontro e confronto per fornire il nostro contributo all’uscita dalla violenza di genere”.
APPELLO AGLI UOMINI DEL VICENTINO
Il 25 novembre ha richiamato la nostra attenzione sulla violenza maschile contro le donne. Siamo tutti scossi dall’aumento della frequenza di violenze, stupri e femminicidi nel nostro paese. L’uccisione di Giulia Cecchettin, avvenuta nei giorni precedenti la giornata contro la violenza sulle donne e quella di altre 101 prima di lei solo quest’anno, ci chiama, ancora una volta, direttamente in causa in quanto uomini.
Raccogliendo l’invito che da tempo ci viene rivolto, noi sottoscrittori del presente appello pensiamo di doverci assumere la responsabilità di “prendere parola”. Per dire che non siamo d’accordo; che la violenza contro le donne, sia fisica, che verbale, che psicologica non deve essere mai accettata; che vogliamo mettere in discussione un ordine patriarcale che, soprattutto inconsciamente, condiziona e pesa sul nostro agire quotidiano.
Riconosciamo e rispettiamo la libertà e l’autonomia delle donne. Ci proponiamo di avviare iniziative, percorsi, attività nelle nostre associazioni e organizzazioni, finalizzate a rimuovere stereotipi e comportamenti che rappresentano frequentemente l’inizio di un tragitto che si conclude in tragedia.
Raccogliamo così l’appello della psicologa Chiara Volpato, studiosa attenta e sensibile di questi fenomeni, lanciato a conclusione di un’intervista: “Bisogna combattere. Non lasciare passare alcuna espressione sbagliata; mostrare di non essere d’accordo anche con quella che viene fatta passare come un’espressione scherzosa, ma può ferire chi si sente preso di mira. Bisogna esprimere dissenso nei confronti di ogni atto indelicato perché è dalle piccole cose che inizia la banalizzazione della violenza”.
Nelle ultime settimane ci siamo incontrati per verificare se può essere possibile avviare anche a Vicenza un percorso tra uomini per interrogarci e individuare iniziative e attività che possano contribuire a ridurre e, un giorno, eliminare la violenza, in particolare quella che noi uomini agiamo contro le donne.
Abbiamo iniziato facendo sottoscrivere questo documento a uomini che ricoprono ruoli di responsabilità in associazioni e organizzazioni con l’obiettivo di alzare attenzione e sensibilità sull’argomento. Abbiamo poi ampliato la platea di sottoscrittori per immaginare insieme un futuro di incontri e di condivisione tra donne e uomini per mettere a fuoco il problema e cercare nuove modalità di approccio e nuove soluzioni.
L’obiettivo è di arrivare ad un momento pubblico con rappresentanti del mondo associativo, da quello laico a quello cattolico, da quello politico e amministrativo a quello sindacale e d’impresa, in cui fornire qualche indicazione pratico/operativa: l’impegno ad organizzare incontri tra chi opera nelle nostre organizzazioni per sensibilizzare sull’argomento, coinvolgendo specialiste/i; a prevedere una riunione annuale dei gruppi dirigenti per parlare di violenza contro le donne o altre tematiche inerenti; a concretizzare altre iniziative, proposte ed idee che potranno scaturire dalla nostra interlocuzione.
Primi firmatari:
Francesco Ambrosi, Danilo Andriollo, Roberto Benetti, Francesco Binotto, Pietro Cestonaro, Raffaele Consiglio, Massimo Corradi, Giorgio Dalle Molle, Mario Faggionato, Roberto Merlo, Maurizio Mazzetto, Christian Murer, Giuseppe Nardin, Luigi Poletto, Giancarlo Puggioni, Giuseppe Rigobello, Erik Sortinelli, Giampaolo Zanni
Articoli collegati:
- Lo slogan scandito domenica a Schio è un linguaggio che non ci appartiene 9 Luglio 2024
- Successo della mobilitazione contro la “befana fascista” 6 Gennaio 2018
- Il funerale fascista di Obrietan 14 Settembre 2024