La reintroduzione della “clausola antifascista” premia la caparbietà con la quale l’ANPI, insieme a tutte le associazioni partigiane, ha insistito affinché ciò avvenisse, fin dal momento in cui la precedente maggioranza, punita anche per questo dalle cittadine e cittadini, ha deciso di rimuovere quella introdotta nel 2018 dall’amministrazione Variati. In questi mesi l’ANPI si è tenuta in costante contatto con l’Amministrazione comunale e la formulazione finale è totalmente corrispondente ai nostri convincimenti, in particolare per quel che concerne il riferimento al carattere antifascista della nostra Carta costituzionale.
Viene così rimarginata la ferita aperta allora e, soprattutto, viene ridata la dignità che merita alla nostra città, alla quale è stata riconosciuta la medaglia d’oro al valor militare per il contributo dato alla Resistenza ed alla lotta di Liberazione.
Chi ha votato contro questa proposta l’ha fatto perché essa ci ricorda che la nostra Costituzione è democratica, repubblicana e antifascista. E’ quest’ultima parola che non si vuole pronunciare. Desideriamo sottolineare che su questo terreno non ci sono ambiguità possibili. Non esiste la categoria di “afascismo”: il contrario di antifascista è fascista. L’antifascismo è inscritto in ogni principio, articolo, parola della Costituzione, che è nata per delineare un Paese con caratteristiche del tutto opposte a quelle del precedente regime fascista. Alla scrittura della Costituzione hanno contribuito le donne e gli uomini, eletti/e dai cittadini, che rappresentavano tutte le forze politiche antifasciste. E per decenni nel parlamento si è parlato di “arco costituzionale”, al quale non apparteneva quel partito, il M.S.I., di cui sono eredi coloro che oggi stanno al Governo del Paese e di altre istituzioni. E il fatto che la legge elettorale vigente permetta a chi riceve la maggioranza relativa dei voti di ottenere la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento, pur rappresentando una minoranza di cittadine e cittadini, non dà il diritto di comandare e dire “ora si fa come voglio io”.
Le partigiane e i partigiani ci ricordano che la loro lotta è servita per conquistare la libertà di tutte e tutti, anche di chi li ha combattuti. Hanno però voluto scrivere in Costituzione che è bandito il fascismo in ogni sua forma.
Questo è ciò che continuiamo a ribadire.
Noi non chiediamo a chi si sente legato al passato regime fascista di dichiararsi antifascista. Qualora lo facesse, sarebbe per calcolo od interesse elettoralistico. Per questo continuiamo a ribadire che la memoria di quel periodo storico non potrà essere condivisa.
Ciò che però deve essere chiaro è che con la Resistenza, la fine della guerra, la nascita della Repubblica e la Costituzione è risorto un Paese che condanna il fascismo in tutte le sue forme ed espressioni.Per questo diamo valore al voto dei giorni scorsi, ringraziamo le consigliere e consiglieri che si sono impegnati per raggiungere questo risultato e guardiamo con fiducia al Consiglio comunale che sancirà questa scelta.
Saranno nostra cura e impegno mantenere vivi i valori e gli ideali di chi lottò contro il fascismo, a partire da Giacomo Matteotti, della cui brutale uccisione per mano fascista tra poche settimane cade il centenario.
Vicenza, 21 aprile 2024
Luigi Poletto – presidente Sezione ANPI “Nello Boscagli” Vicenza
Danilo Andriollo – presidente ANPI provinciale