Sono intervenuti alcuni giornalisti della carta stampata tra cui quello de “Il Giornale di Vicenza” e giornalisti e operatori di RAI 3 e di TVA, che hanno intervistato il Presidente Mario Faggion. Egli, nell’intervista alle TV e nella conferenza stampa ha illustrato le ragioni della contrarietà dell’ANPI alla concessione della Sala Stucchi, la più prestigiosa del municipio di Vicenza, e soprattutto al patrocinio del Comune, medaglia d’Oro per la Resistenza, all’evento promosso dagli ex-M.S.I. in ricordo di Giorgio Almirante a 100 anni dalla nascita, previsto per sabato 24 gennaio dalle ore 16.
Come specificato nella lettera che l’ANPI ha inviato il 19 gennaio scorso al Sindaco per chiedergli la revoca della concessione, lettera pubblicata anche sul sito dell’ANPI nazionale la contrarietà nasce dal fatto che non si tratta di un convegno di carattere storico-culturale sulla figura del fascista Almirante, ma di una celebrazione di parte, evidentemente politica. Ha ricordato chi era stato questo personaggio, firmatario del manifesto della razza nel 1938 e redattore della rivista “La Difesta della Razza” sin dal suo primo numero (che viene mostrato agli intervenuti). E’ stato, come Capo Gabinetto del ministro della Cultura della R.S.I. Mezzasoma, il promulgatore di bandi, circolari e manifesti a sostegno del reclutamento dei giovani nella R.S.I. che prevedevano per i non aderenti l’arresto e la fucilazione alla schiena. Copia di uno di quei manifesti è stata esibita ai giornalisti presenti. Infine, nel dopoguerra, Almirante è stato uno dei massimi dirigenti del M.S.I. espressione del neofascismo in continuità ideale con la R.S.I., senza mai riconoscersi nella Costituzione Italiana.
Il Vicepresidente provinciale Giorgio Fin, ha ricordato che martedì prossimo 27 gennaio ricorre la Giornata della Memoria, che ogni Amministrazione Comunale dovrebbe sentirsi in dovere di celebrare. Ciò stride profondamente con questa “celebrazione” di Almirante che aderendo al razzismo fascista e perseguitando nella RSI ebrei e “ribelli” con i bandi da lui promulgati e sostenuti, è stato causa diretta o indiretta della loro cattura, del loro invio nei campi di concentramento e di sterminio, delle loro sofferenze e per molti della morte.
Interessante è stato anche l’intervento di Luigi Poletto che ha ripercorso brevemente il processo intentato da Almirante contro l’Unità e il Manifesto per aver pubblicato il bando da lui firmato che prevedeva la fucilazione alla schiena dei “ribelli”, sostenendo che era un falso. Il processo, con P.M. Vittorio Occorsio, poi ucciso dai terroristi di estrema destra dei NAR, si è prolungato per ben 7 anni, ma si è risolto con l’assoluzione dei giornali perché hanno riportato solamente la pura verità. Una verità scottante che non può essere dimenticata o annacquata come si tenta di fare con questa manifestazione. Una verità che occorre ribadire per tenere viva la memoria storica delle radici di libertà e democrazia del nostro Paese che sono radici antifasciste.
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