Convegno sulle foibe: revoca concessione sala comune Vicenza

La revoca della concessione ad un convegno sulle foibe e sulle complesse vicende del confine orientale è una decisione gravissima, di natura autoritaria e che viola chiaramente e direttamente i principi costituzionali di libertà di riunione e di manifestazione libera del proprio pensiero.

Sono principi fondamentali che sostanziano la nostra democrazia e che garantiscono il libero dispiegarsi delle opinioni violando i quali la democrazia è sotto scacco. Seguendo questi metodi si passa dalla Costituzione repubblicana al nichilismo delle regole, dalla civiltà liberale alla violenza dell’arbitrio, dal primato dei diritti alla loro discrezionale negazione.

In materia delle foibe e delle più complesse vicende del confine orientale si vuole imporre una versione unica, decontestualizzata e alimentata dal nazionalismo estremo.

L’ANPI peraltro ha appena realizzato su zoom un importante convegno con Eric Gobetti e legge quei tragici eventi senza nessun atteggiamento negazionistico ma collocandoli nel contesto storico e delle preminenti responsabilità fasciste.

Peraltro tra gli oratori ufficiali della cerimonia istituzionale in Cimitero Maggiore per il Giorno del Ricordo vi è stato il Presidente del Comitato 10 febbraio già responsabile cittadino di CasaPound noto movimento neofascista. Inaccettabile.

La ricerca storica deve rimanere libera, i risultati possono essere discussi e rifiutati, ma vietare la discussione è un passo decisivo verso il ripristino di un passato che non passa e di un autoritarismo che, in tutta evidenza, vive ancora nella società italiana.


Danilo Andriollo (Presidente provinciale ANPI)

Luigi Poletto (Presidente ANPI della città di Vicenza)