Ferrer Visentini: breve profilo biografico a cura di Luigi Poletto

FERRER VISENTINI
(Trieste 1910 – Vicenza 2001)


Ferrer Visentini nacque a Trieste il 22 dicembre 1910. Il padre era uno dei principali esponenti del locale Partito Comunista e venne ucciso dai fascisti quando Ferrer, (ultimo di cinque fratelli ad alcuni dei quali erano stati dati i significativi nomi di Darwin, Lassalle, Giordano Bruno) aveva appena undici anni.
Precocissimo nell’attività politica, Visentini diventò diciottenne segretario della Federazione giovanile del Partito e venne poi incaricato di coordinare l’attività clandestina comunista in Lombardia. Inserito tra i latitanti ricercati dalla polizia politica fascista, venne arrestato a Milano il 21 gennaio del 1931 per una delazione e fu condannato dal Tribunale speciale a nove anni di carcere per appartenenza, propaganda e ricostruzione del Partito Comunista Italiano; scontò la prigionia presso le carceri di Lucca prima e di Civitavecchia poi dove frequentò alcune personalità rilevanti dell’antifascismo quali Valiani, Scoccimarro, Terracini, Pajetta.
Liberato nell’ottobre del 1934 in seguito ad un indulto e sottoposto a libertà vigilata, venne nuovamente arrestato nel maggio del 1935 e confinato per due anni nell’isola di Ponza dove tra l’altro conobbe Sandro Pertini e Altiero Spinelli.
Nel 1937 si recò esule nella Parigi del Fronte Popolare dove collaborò alla rivista “Lo Stato operaio”.
Il periodo compreso tra la fine del ’37 e la fine del ’38 lo vide combattente in Spagna – tra le fila delle Brigate internazionali – dove tra l’altro prese parte all’offensiva sul fronte del Caspe e alla battaglia dell’Ebro, il più lungo e sanguinoso episodio bellico della guerra civile spagnola.
Tornato in clandestinità a Parigi collaborò al giornale antifascista “La voce degli italiani” e fu attivamente impegnato nelle associazioni di solidarietà degli esuli italiani. Arrestato dalla Gestapo fu internato nel campo di concentramento di Compiegne.
Liberato a seguito della ritirata dei tedeschi, e rientrato in Italia tra le fila dei partigiani piemontesi partecipò alla liberazione di Torino. Tornato a Trieste, diresse il quotidiano comunista “Il lavoratore” e fu nel primo dopoguerra attivo e qualificato dirigente del PCI in varie località del Veneto e del Trentino.
Nel maggio del 1955 si trasferì a Vicenza dove guidò la Federazione del Partito comunista per undici anni. Nel capoluogo berico fu consigliere comunale dal 1964 al 1970. Nel 1996 ottenne la cittadinanza spagnola insieme all’amico Leo Valiani, uno dei padri della nostra Carta Costituzionale, per il contributo fornito alla causa repubblicana durante la guerra civile iberica.
Morì a Vicenza l’11 febbraio del 2001.
Figura eminente dell’antifascismo italiano, combattente in Spagna, personalità di grande carisma della Sinistra vicentina di cui per decenni è stato il “padre nobile” e la massima figura morale, Ferrer Visentini è ricordato da tutti per il coraggio, la pulizia delle idee, la coerenza di una vita interamente dedicata alla lotta al fascismo, all’emancipazione degli oppressi e agli ideali di giustizia sociale.

Luigi Poletto