Le figlie Gabriella e Annalisa Minuzzo così ricordano la loro mamma: “Nata a Fara Vicentino il 12 luglio 1919 e morta a Bassano del Grappa l’11 marzo 2009. Da bambina si è trasferita con la famiglia (genitori e 13 fratelli) ad Asiago. Tutta la famiglia è coinvolta nel commercio di frutta e verdura. Già orfana di padre sin dall’età di 15 anni e in tutte le stagioni, dopo la scuola andava con un carretto a vendere frutta e verdura alle famiglie di Asiago e nelle località dell’altopiano.
E’ anche grazie a quell’andare di famiglia in famiglia e di paese in paese, che venne reclutata quale staffetta partigiana nella Brigata Pino della Garemi. I suoi ricordi erano sempre colmi di particolare tristezza e sofferenza nei quali però traspariva il grande coraggio e determinazione. Raccontava anche delle grandi paure e preoccupazioni per se stessa, per la sua famiglia e per i suoi fratelli, che erano impegnati sul fronte. Un fratello della “Folgore” era prigioniero degli inglesi in Africa dopo la battaglia di El Alamein, un altro prigioniero sempre degli inglesi alle Hawai, un altro in campo di concentramento a Bolzano e un altro ancora sulle montagne con i partigiani. Raccontava pure che spesso la sua famiglia nascondeva in casa partigiani o qualsiasi soldato o persona avesse necessità di essere aiutato. Durante quel periodo ha conosciuto ed è diventata poi la fidanzata di Rodolfo Corradi detto “il bolzanino”, che veniva spesso chiamato a fare l’interprete presso il comando dei tedeschi, che si era insediato ad Asiago. E’ così che la mamma veniva a conoscenza di notizie segrete e importanti, che trasmetteva poi ai suoi compagni partigiani . Il matrimonio tra la mamma e il bolzanino, che doveva essere celebrato nel settembre del ’45, non è mai avvenuto perchè “il bolzanino” con altri commilitoni suoi compagni fu trucidato a Vigolo Vattaro (TN) nel maggio del ’45 da un gruppo di tedeschi in ritirata. Si è poi sposata nel ’55 con Lino Minuzzo ed ha avuto due figlie Gabriella e Annalisa. Dopo una permenenza di circa vent’anni a Bolzano, la famiglia si è trasferita a San Giuseppe di Cassola. Nel gennaio 2009 si ammala e dopo breve ricovero ospedaliero e grande sofferenza ci lascia l’11 marzo 2009.
Sistemando le carte della mamma abbiamo trovato il suo Libretto Personale con la dicitura “Partigiana della Brigata Pino” e con l’indicazione di un premio concesso dal Governo Italiano. Abbiamo trovato inoltre la sua iscrizione all’ANPI con la qualifica di “Partigiano Combattente” Formazione Garibaldi “Pino” e il Certificato al Patriota a firma del Maresciallo Alleato H.R.Alexander. All’interno di questo certificato, oltre a commuoverci per le parole di encomio, ci risultano più significative, soprattutto in questi tempi, le parole che qui riportiamo: “Nell’Italia rinata i possessori di questo attestato saranno acclamati come patrioti che hanno combattuto per l’onore e la libertà”. Infine possiamo dire che nei racconti della mamma traspariva una forma di riservatezza e delicatezza, era quasi restia a ricordare fatti che ancora dopo tanto tempo le recavano grande dolore. Noi figlie, inoltre, essendo nate e vissute a Bolzano per tanti anni, possiamo dire con orgoglio che ci ha trasmesso solo amore e nessun odio e pregiudizio.”
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