Martedì 22 dicembre a Vicenza, nella chiesa di San Paolo, si sono celebrati i funerali del comandante partigiano Leo, che hanno richiamato la partecipazione di varie autorità, rappresentanze e cittadini. Erano presenti: alcuni sindaci, tra cui Achille Variati di Vicenza e Luigi Dalla Via di Schio; le delegazioni dell’ANPI, dell’AVL, dell’ANCR, del Nastro Azzurro, dell’UNUCI, dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, degli Alpini e di altre Associazioni; il presidente dell’Istituto Storico della Resistenza Istrevi; gli alfieri delle Sezioni ANPI, AVL, e Mutilati e Invalidi di Guerra; i medaglieri delle Associazioni; diversi partigiani, internati e molti cittadini.
Nel corso della cerimonia religiosa e al termine si sono svolti gli interventi commemorativi sulla figura di Giulio Vescovi, Colonnello degli Alpini, Medaglia d’Argento al Valor Militare, Comandante della brigata Fiamme Verdi della divisione partigiana alpina Monte Ortigara, presidente per 37 anni dellAssociazione Volontari della Libertà della Provincia di Vicenza, presidente regionale dell’Associazione Nazionale Mutilati ed invalidi di Guerra, vicepresidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’età Contemporanea Ettore Gallo di Vicenza, per tanti anni insegnante e dirigente scolastico.
Toccanti sono state le testimonianze dei nipoti e del figlio Tiziano, che si sono soffermati sul carattere del nonno e genitore, sugli affetti familiari, sui suoi consigli, sul suo esempio di uomo retto, un po’ burbero, ma attento ai loro sentimenti, alle attese, alla loro formazione.
I rappresentanti delle autorità, dell’Istituto Storico e delle Associazioni Partigiane ANPI e AVL hanno illustrato le caratteristiche del combattente per la libertà, dello studioso, del cittadino, del difensore coerente dei principi costituzionali e degli ideali della Resistenza.
Giulio Vescovi Leo è autore di numerosi saggi, il più noto è intitolato ”Resistenza nellAlto Vicentino-Storia della divisione alpina Monte Ortigara”, edito nel 1975; nel 2005 ha pubblicato “La notte dei fuochi“, racconti sulle campagne di guerra e sulle vicende partigiane.
Nel suo intervento il presidente dellANPI ha affermato che egli «agiva e si esprimeva da protagonista con autorità e spirito critico, aperto però al confronto e al dialogo con i suoi interlocutori quando in essi coglieva, pure nella diversità delle opinioni, sincerità dintenti e onestà intellettuale».
Ha poi aggiunto: «Nel corso degli anni ho potuto frequentarlo, avere con lui tanti incontri, pure franchi e dialettici, ma dopo ogni confronto il nostro rapporto di amicizia e di stima si è sempre più consolidato, fino a consultarci con frequenza e a collaborare spesso insieme, con spirito unitario, specialmente nei momenti gravi di attacco alla Costituzione, di falso revisionismo storico per motivi politici e ideologici o di strumentalizzazione di fatti e di personaggi relativi alla Guerra di Liberazione, fino a sottoscrivere insieme le risposte, le nostre risoluzioni» .
Cessata la separazione del mondo in blocchi contrapposti e venuti meno i motivi politici, frutto della guerra fredda, di divisione tra le Associazioni Partigiane, Giulio Vescovi da vari anni aveva colto ed espresso così il bisogno di unità per consolidarne, unitariamente, il ruolo nella tutela della Costituzione e dei valori di libertà, democrazia e giustizia.
Egli ci lascia un valido esempio come partigiano, uomo e cittadino e un messaggio forte: perseguire lunità per il bene della società democratica.
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