Il 6 dicembre 2010 nel salone del Circolo Operaio di Magré di Schio ha avuto luogo la cerimonia civile in memoria della partigiana Lucia Bortoloso, del battaglione Apolloni – brigata Garemi Martiri Val Leogra.
Centinaia di amici e di compagni hanno espresso la loro solidarietà e il loro cordoglio al marito Guglielmo Bertoldi ”Mino”, ai figli Oscar, Paola e Carmen, ai loro congiunti, ai nipoti, ai pronipoti e a tutti i parenti. Erano presenti, ai lati della bara, oltre venti bandiere delle Sezioni ANPI, della CGIL e delle brigate garibaldine delle Formazioni Garemi (Ismene, Stella, Pasubiana, Martiri Val Leogra). La musica e i canti popolari del movimento operaio e della Resistenza hanno accompagnato lo svolgimento della cerimonia, aperta dall’intervento di Guido Bortoloso, segretario della Sezione di Magré.
Hanno pronunciato poi discorsi di commemorazione e di ricordo il presidente provinciale dell’ANPI Mario Faggion, l’On. Daniela Sbrollini del Partito Democratico e Michela Scolaro, segretaria della Sezione ANPI di Schio-Poleo.
In un clima di commossa partecipazione, tutti hanno potuto seguire le vicende e gli impegni di una donna che ha dedicato tutta la sua esistenza alla famiglia e al bene della società, ispirandosi ai valori della Resistenza e agendo per la giustizia sociale, per la democrazia, per il lavoro e per la dignità di ciascun uomo.
Lucia e Mino sono stati insieme 68 anni, Erano insieme già nella Guerra di Liberazione, con Oscar piccolo e Paola che sarebbe nata nell’autunno del 1944. Spinti da una forte carica ideale hanno lottato per farla finita con la guerra e con la dittatura fascista e per costruire una società più giusta per tutti.
Il libretto “La Villa Rossa di Casalena”, che Mino ha dedicato a Lucia, contribuisce alla conoscenza del movimento partigiano garibaldino della Val Leogra.
La loro casa (La Villa di cui erano custodi) per un intero anno è stata un punto di riferimento essenziale, una base per i partigiani e per i comandanti di Malga Campetto e delle formazioni della Valle dell’Agno e della Val Leogra, un luogo di incontri importanti tra Pino, Dante, Marte, Randagio, Giulio, Alberto e altri.
Lucia è stata per libera scelta al centro di questa attività fondamentale, condividendo gli ideali di riscatto sociale e umano di Mino e dei suoi compagni. Dopo la Liberazione hanno continuato il loro impegno nel PCI, nella CGIL, nell’ANPI e nelle scuole, per trasmettere alle nuove generazioni lamore per la storia, la preoccupazione per la democrazia minacciata, i loro consigli e le loro esperienze.
La condotta esemplare di Lucia, la sua coerenza, la fedeltà agli ideali della Resistenza radicati nella Costituzione, la sua dedizione alla formazione democratica dei giovani e la condivisione con Mino dell’impegno per la giustizia a beneficio dei meno abbienti, rappresentano una buona semina e un’eredità preziosa per tutti noi, una lezione da tener presente e far conoscere.
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