Sabato 13 luglio 2013 la comunità di Poleo ha dato l’ultimo saluto a Pierina Vallortigara, testimone del rastrellamento antifascista che il 17 giugno 1944 investì la contrada Vallortigara.
Il mattino presto di quel giorno si era alzata per andare al mercato di Schio con il padre Giuseppe. Ad un tratto la loro abitazione fu investita da una scarica di proiettili dei nazifascisti all’attacco della contrada; Pierina fu colpita da un proiettile al bacino che le provocò una grave emorragia. Il padre si affacciò gridando che smettessero di sparare, ma come risposta gli fu lanciata contro una bomba a mano; alcune schegge gli danneggiarono irreparabilmente un occhio.
Quel giorno è rimasto nella memoria collettiva per il gesto eroico di Bruno Brandellero “Ciccio” che, al termine dello scontro, mentre alcune case bruciavano e i nazisti stavano per fucilare i 17 abitanti della contrada, uscì dal bosco, si assunse come comandante della pattuglia partigiana tutta la responsabilità della presenza e dell’ospitalità imposta alle famiglie di Vallortigara, offrendosi così ai nemici in cambio della salvezza dei suoi compaesani. Pagò con il martirio e la vita il suo atto generoso, riuscendo però a salvarli ed ebbe poi la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.
Soccorsa e condotta all’ospedale di Schio, Pierina più volte fu sottoposta ad interrogatori dai nazifascisti ma, sostenuta anche dal dott. Vittorio Andriolo, mantenne il silenzio e negò di conoscee qualcuno di quei partigiani.
Dopo essere guarita, riprese il lavoro alla Lanerossi di Pieve. Conobbe poi Antonio Dalla Pozza, partigiano, e con lui formò la sua famiglia, allietata dalla nascita di tre figli. Pierina è stata salutata da tanti amici e compagni e dalle bandiere delle Sezioni ANPI della Val Leogra.
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