Resistenza Oggi n. 1 – Storia del presente (aprile 2020)

Pubblicazione riservata agli iscritti ANPI della provincia di Vicenza

PRESENTAZIONE

A cura di Michele Zanna

Una delle citazioni più interessanti che si possono fare fra le tante frequentate e abusate del pensiero di Gramsci è la seguente: “L’illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari” (L’Ordine Nuovo, 11 marzo 1921, anno I, n. 70; Italia e Spagna). Di illusioni negli ultimi decen- ni ne abbiamo avute tante: da un uso sconsiderato delle tecnologie più avanzate che avrebbero dovuto risolvere tutti i nostri problemi, alla fiducia incondizionata sulle infinite potenzialità della scienza e della ricerca; dall’illusione che l’ambiente non avrebbe mai fatto man- care le proprie risorse, alle grandi possibilità che la globalizzazione ci avrebbe riservato. Non sono mancate le voci critiche di alcuni intellettuali e gli ammonimenti di non pochi storici: ma eravamo troppo distratti e non siamo stati buoni “scolari” per dirla con Gramsci. Oggi, di fronte alla catastrofe dell’epidemia Covid-19, tutte le nostre illusioni sembrano crollare: quel nostro bisogno quasi compulsivo di esprimerci su tutto, senza avere gli elementi per farlo correndo il rischio di affermare sciocchezze, si blocca davanti alla paura di perdere il bene più prezioso: la nostra vita. In questi casi vi è una sola cosa da fare: imparare.

Per questo l’Anpi di Vicenza, dopo non poco lavoro per trovare una formula adeguata, propone ai propri i- scritti questo primo “bollettino”, con il proposito di far- ne seguire altri. L’impianto generale è semplice: di volta in volta scegliere un argomento diverso e proporre una serie di materiali da leggere, sui quali riflettere e possibilmente discutere. Per le caratteristiche della nostra associazione, che della memoria storica ha fatto uno dei propri fondamenti, sarebbe stato troppo scontato iniziare riproponendo temi per noi consueti: il fascismo, la seconda guerra mondiale, la Resistenza, la Costituzione. Lo faremo in futuro ripescando vecchie letture e proponendone di storiograficamente più aggiornate. Questo primo numero lo dedichiamo alla “storia del presente”, alla storia d’Italia degli ultimi decenni: cinque libri che ci accompagnano nella comprensione di quello che noi italiani siamo diventati senza averne molta consapevolezza e cinque brevi articoli, di cui ci sentiamo di condividere le tesi di fondo, scritti negli ultimi due anni.

Abbiamo fatto ricorso al linguaggio degli storici solo in un caso, in tutti gli altri la scelta è caduta su quella saggistica di qualità che si muove al confine tra ricerca storica e riflessione politologica; lavori che affrontano temi di attualità politica dunque, ma molto distanti dal chiacchiericcio televisivo, quanto dalle trivialità che spesso circolano nel web.

I due libri di Andrea Capusella (Declino. Una storia italiana) e di Massimo Valerii (La notte di un’epoca) affrontano gli ultimi decenni della storia repubblicana, ma le loro riflessioni non hanno l’andamento delle storie politiche. Il diplomatico Capusella tenta un’indagine sistematica delle ragioni della “decelerazione” dell’Italia, mostrando come problemi risalenti anche a periodi lontani siano diventati vincoli per lo sviluppo attuale: tutto può essere fatto risalire agli anni ottanta. Anche il direttore del Censis Massimiliano Valerii delinea un quadro allarmante, ma propone anche un percorso culturale molto interessante intriso di rimandi storici e filosofici. Due letture che richiedono un certo impegno, perché basate su argomentazioni nuove e per nulla scontate.

Al contrario sono semplicissimi i due volumetti pescati all’interno di quella pubblicistica che vede giornali- sti molto conosciuti dal grande pubblico che tentano, con alterne fortune, il grande passo verso testi e trattazioni più organiche. Sergio Rizzo (La memoria del criceto. Viaggio nelle amnesie italiane) scrive un catalogo poco rassicurante di storie, contese e lotte che appartengono al nostro passato più recente: episodi noti e meno