tratto da “Il Patriota” edizione gennaio 2024
Dopo un confronto tra alcune di noi abbiamo pensato che sia importante costituire anche nel Vicentino un coordinamento donne dell’A.N.P.I.
Di fronte alle trasformazioni epocali che stiamo attraversando, guidate da una destra autoritaria, funzionale ad un liberismo spinto e spregiudicato, le donne sono oggi qui e dovunque coloro che ne pagano il prezzo più alto: taglio del Welfare, precarietà del lavoro e disoccupazione, violenza di genere, non avulsa dalla crisi sociale che coinvolge gli uomini e che crea situazioni di grande fragilità e degrado, per cui gli stessi frequentissimi femminicidi sono probabilmente anche il frutto avvelenato di forti criticità sociali abbandonate a se stesse.
Dal punto di vista culturale, sta recuperando consenso una visione tradizionalista e patriarcale delle relazioni di genere che rischia di far arretrare, anche da un punto di vista legislativo oltreché materiale, le conquiste ottenute con decenni di impegno e di lotte.
Ma non dimentichiamo le donne che – con i/le loro figli/e – ad ogni latitudine patiscono le atrocità della guerra, la violenza della mancanza di libertà, il calva- rio della migrazione, le sofferenze della mancanza di risorse per sopravvivere ….
Sono le concretissime questioni che, durante la Resistenza, hanno visto migliaia di donne scegliere di mobilitarsi in tanti modi – senza peraltro esserne obbligate – contro il carovita, la guerra, il fascismo, l’occupazione nazista, pagando spesso prezzi altissimi.
Sono sempre queste ragioni che, durante il biennio 1943-45, le hanno spinte ad organizzarsi nei “Gruppi di difesa della donna e per l’assistenza ai combattenti della libertà” e a portare un prezioso contributo nella stesura della Costituzione. Valgono su tutti l’articolo 3 e l’articolo 37.
Questa prima organizzazione resistenziale si trasformò nel dopoguerra in Unione Donne Italiane, diventando la più significativa associazione femminile del Paese e contribuendo a preparare le grandi mobilitazioni femministe degli anni Settanta ed Ottanta, grazie alle quali la condizione femminile ha cominciato a conseguire riconoscimento e diritti.
Diventa, dunque, necessario oggi, anche qui nel Vicentino come donne dell’ A.N.P .I. assumere di nuovo con forza le contraddizioni che pesano su troppe di noi ed i diritti costituzionali che ci riguardano
Tale impegno aiuterà tutte a maturare o a rivitalizzare quella consapevolezza – emersa nella storia del movimento femminile/ista, in particolare nella seconda metà del secolo scorso – che noi donne siamo storicamente portatrici di dimensioni e di valori – la relazionalità, la quotidianità ed i bisogni fondamentali che in essa si esprimono, materiali ed immateriali, un rapporto vitale con le cose e con l’ambiente, la dimensione della cura, l’antimilitarismo – che stanno a fondamento di un altro modo, più vivibile ed umano per tutte/i, di organizzare la società.
Per questo, con compagne e amiche di tanti altri territori – che si sono date una forma organizzativa entro la nostra Associazione fin dal 1976, ufficializzata nel 2009 con la prima Conferenza Nazionale delle donne dell’ A.N.P .I. – pensiamo che la nostra sensibilità ed il nostro sguardo sulla comune storia abbia grande rilevanza politica per tutte/i nell’ affrontare le sfide del presente verso un radicale cambiamento delle logiche neoliberisti- che e patriarcali che governano la realtà e per attuarne i valori costituzionali.
Grazie al confronto avvenuto durante i nostri primi incontri abbiamo delineato un progetto di lavoro che potrà comprendere: attività culturali per la conoscenza, il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo delle donne nell’Antifascismo, nella Resistenza, nella stesura ed attuazione della Costituzione; la riscoperta, la valorizzazione e la diffusione della storia delle tante donne che, anche nel Vicentino, diedero un contributo fondamentale alla Resistenza, facendone una lotta di popolo; attività culturali che investano la condizione delle donne in Italia, il tema della pace, la condizione generale delle donne nei Paesi in guerra; la condizione delle donne che soffrono limitazioni di libertà etc.
Infine, in coerenza con la scelta dell’ANPI di costruzione di una grande alleanza per la persona, la società e il lavoro, l’attività del Coordinamento cercherà di intessere relazioni di conoscenza e collaborazione con il mondo delle associazioni, delle organizzazioni e dei movimenti delle donne del Vicentino con l’obiettivo di creare reti idonee ad affrontare problematiche e sfide che ci riguardano come donne e cittadine.
Dal punto di vista operativo, si sono stabiliti alcuni essenziali appuntamenti della prima parte del 2024: il 27 gennaio 2024 con le presidenti provinciali e rappresentanti nel Coordinamento nazionale donne Maria Cristina Paoletti (Ve) e Floriana Rizzetto (Pd) per conoscerne l’attività e le decisioni delle ultime riunioni e per meglio definire la nostra organizzazione interna; in prossimità dell’8 marzo un incontro pubblico su una questione di genere, che probabilmente sarà legata al rapporto col mondo del lavoro ed alla conciliazione dei tempi; a metà aprile un incontro con la storica Maria Teresa Sega sul contributo delle donne alla Resistenza nel Vicentino e su quello delle Madri Costituenti alla stesura della Carta Costituzionale; tra fine maggio ed inizio di giugno un incontro relativo alla questione di genere in ambito internazionale.
Per le donne organizzatrici FRANCA DAL MASO