Resistenza e lotta di Liberazione – I
di Mario Faggion 25 luglio e 8 settembre Due date misero in movimento, nel quarto anno di guerra, le forze politiche vicentine, che si stavano ricostituendo dopo il ventennio fascista e l’andamento disastroso delle operazioni belliche per l’Italia: il 25 luglio 1943 e l’8 settembre dello stesso anno. Le dimissioni e l’arresto di Mussolini il 25 luglio furono il tentativo della classe dirigente italiana, responsabile della guerra – il re, l’alta nobiltà, il capo e i gerarchi del fascismo, i grandi gruppi industriali e finanziari –, di determinare un cambiamento fittizio scaricando sul “duce” tutte le colpe, per trovare una via
Francesco Zaltron “Silva” (1920-1945)
Nato a Marano Vicentino (Vicenza) il 14 marzo 1920, caduto a Calvene (Vicenza) il 28 marzo 1945, studente di Medicina, Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Al momento dell’armistizio era sottotenente di complemento in Artiglieria. Riparò a Thiene e vi organizzò i primi gruppi partigiani della zona. Fu Zaltron che, nell’aprile del 1944, costituì la Brigata “Granezza”, di cui divenne comandante col nome di battaglia di “Silva”. Il giovane fu poi alla testa della Brigata “Mazzini”, che operava nell’Altipiano dei Sette Comuni e nella Pedemontana tra Thiene, Breganze e Marostica. La motivazione della decorazione alla memoria riassume così l’impegno
Cerimonia a ricordo della strage di Vattaro
Sabato 3 maggio 2014 alcune delegazioni dell’ANPI vicentina, dell’ANPI trentina e un rappresentante del comune di Bolzano hanno partecipato alla Commemorazione dei sette partigiani caduti a guerra finita per una imboscata tesa loro dalle SS tedesche. Le giovani vittime provenivano dall’Altopiano di Asiago ed erano con altri partigiani in viaggio per accompagnare un reparto inglese che doveva ricongiungersi a Trento con gli Alleati che risalivano la Val d’Adige. Con il passare degli anni la manifestazione è oggetto di una crescente attenzione e partecipazione. Essa si svolge principalmente in due momenti: la posa della corona al monumento dei caduti e poi la commemorazione
Germano Baron “Turco” (1922-1945)
Nato a Poleo di Schio (Vicenza) nel 1922, morto a Valdastico l’8 luglio 1945, contadino, Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Nella sua famiglia erano sette tra fratelli e sorelle e durante la Seconda guerra mondiale ben quattro dei Baron erano sotto le armi. Germano, alpino, aveva partecipato alla campagna di Russia con la “Julia” e ne era tornato, nel 1942, con un congelamento di secondo grado ai i piedi. Ricoverato a Varese, non esitò, dopo l’armistizio, a prendere le armi contro i nazifascisti nella sua terra, rendendosi protagonista di audacissime azioni contro gli occupanti. Memorabile, l’assalto guidato dal “Turco”
Antonio Giuriolo (1912-1944)
Nato a San Pietro a Castello di Arzignano (Vicenza) il 12 febbraio 1912, caduto a Corona di Lizzano in Belvedere (Bologna) il 12 dicembre 1944, professore, Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Antonio Giuriolo si era laureato in Legge all’Università di Pavia, ma si era poi affermato come insegnante di Lettere e critico letterario. Nel maggio del 1943 era stato richiamato ed assegnato, col grado di capitano, al 7° Reggimento alpini di stanza a Belluno. Sorpreso dell’armistizio mentre si trovava al Deposito reggimentale, Giuriolo entrò subito in una formazione partigiana di “Giustizia e Libertà”. Passò poi in Toscana, assumendo
25 Aprile a Montecchio Maggiore
Orazione partecipata 25 aprile 2014 1944-2014: settant’anni ci separano da uno degli anni più difficili della storia del nostro paese. Anno di lutti, sofferenze, ma anche anno in cui iniziò a crescere il seme della rinascita per un’Italia nuova, libera, repubblicana, democratica. Il 1944 è l’anno chiave della lotta italiana per la liberazione dall’oppressione nazifascista. Per comprendere pienamente cosa fu per la storia della Resistenza e d’Italia il 1944, è necessario ricordare alcuni avvenimenti precedenti. Il 25 luglio 1943 il Gran Consiglio del Fascismo sfiducia Mussolini: il regime cade e il dittatore viene arrestato su ordine del re. A capo
25 Aprile a Thiene
Per le celebrazioni del 25 Aprile gli Amici della Resistenza di Thiene, in collaborazione con le associazioni culturali RancurArte e Huolomologando e con il Comune di Thiene, ha organizzato un pomeriggio di musiche e di letture. La manifestazione si terrà in Piazza Chilesotti a Thiene, con ingresso libero. ore 16 Huomologando and Friends Musica per raccontare l’uomo. ore 17 il Canzoniere Vicentino Festa d’Aprile Canti della Resistenza Veneta ore 18:30 Chiedilo alla guerra Storie di Grandi Studenti e Piccoli Maestri
25 Aprile 2014 alla radio
Il 25 Aprile su Radio3 è andata in onda una puntata speciale di Radio3 Suite che ha parlato di tre lapidi presenti sul territorio vicentino, legate a tre episodi della Resistenza. Mario Faggion ha parlato di Benvenuto Volpato “Armonica”, medaglia d’argento al valor militare, uccisosi per non cadere in mano dei tedeschi dopo aver protetto la ritirata dei compagni. Maurizio Dal Lago ha ricordato l‘eccidio di Borga, dove quasi tutti i maschi della contrada vennero uccisi in rappresaglia per l’uccisione di un soldato tedesco. Giorgio Spiller ha raccontato della donna che ebbe coraggio di gridare assassini a chi fucilava il
25 Aprile sull’Altopiano
Anna Zago interpreta “ASSASSINI, ASSASSINI!” di Emma Caia Stella. Drammaturgia di Giorgio Spiller tratta da documentazioni e registrazioni di Luciano Stella. Registrazione effettuata il 25 aprile 2014 presso il Cinema Teatro Lux di Asiago nell’ambito della manifestazione “Altopiano Sette Comuni 1943-45, Donne e Resistenza” organizzata da Anpi, Avl, Istrevi, Effetto Cinema
25 Aprile 2014 a Recoaro
Discorso tenuto da Claudio Floriani a Recoaro in occasione del 25 Aprile 2014 A nome dell’associazione A.N.P.I. di Recoaro, porgo un saluto al Sindaco Giovanni Ceola, al Sindaco dell’Istituto Comprensivo Mirco Prebianca, alle autorità civili e militari, alle associazioni combattenti, ai cittadini presenti e come sempre un grazie agli alpini per la loro costante collaborazione. Oggi siamo ancora qui, in questa piazza, in questo importante giorno di aprile per fare memoria di un evento che non dobbiamo e non possiamo dimenticare. Per ricordare quanti hanno sacrificato la vita per un ideale di libertà, giustizia ed uguaglianza. E anche a quanti,
25 Aprile a Cornedo Vicentino
Discorso tenuto da Paolo Baruffa a Cornedo in occasione del 25 Aprile 2014. Saluto le Autorità civili e militari presenti, gli amministratori, il Gonfalone municipale, le Bandiere delle Associazioni d’Arma e della nostra sezione Anpi. Saluto gli Alpini – che sono anche gli eredi dei tanti partigiani veneti – tra cui i comandanti dei distaccamenti di Cornedo (Oreste Fioraso “Binda”) e di Brogliano (Santo Montagna “Battaglia”) e di tanti altri paesi. Saluto i cittadini ed i ragazzi che vedo qui presenti e abbraccio con profondo rispetto i Partigiani della nostra sezione. Oggi è festa nazionale. La giornata del 25 Aprile
Liliana Cavani – La donna nella Resistenza
Film-Documentario di Liliana Cavani sul ruolo delle donne nella Resistenza italiana, commissionatole dalla RAI nel 1965 in occasione del ventesimo anniversario della Liberazione. La partecipazione delle donne alla resistenza può essere così riassunta numericamente: 70.000 appartenenti ai gruppi di difesa della donna, 2.000 con funzioni di supporto, 35.000 parteciparono alla guerra partigiana, 4.563 arrestate, torturate e condannate dai tribunali fascisti, 2750 deportate in Germania nei lager nazisti, 1700 donne ferite, 623 fucilate o cadute in azione, 512 commissarie di guerra e 16 decorate con medaglie d’oro. [youtube https://www.youtube.com/watch?v=cYHXBE-Bahs]
Discorso sulla Costituzione di Piero Calamandrei, 26 gennaio 1955
il 26 gennaio 1955 ad iniziativa di un gruppo di studenti universitari e medi fu organizzato a Milano, nel salone degli affreschi della società umanitaria, un ciclo di sette conferenze sulla Costituzione Italiana, invitando insigni cultori del diritto ad illustrare, in modo accessibile a tutti, i princìpi morali e giuridici che stanno a fondamento della nostra vita sociale. Il corso è stato inaugurato e concluso da Piero Calamandrei e, non senza nostra viva commozione, egli ritorna oggi tra noi con la sua eloquenza nobile e pur semplice, con dottrina profonda, scientificamente serena, e civilmente incitatrice. La parola del maestro indimenticabile
Giuseppe Sartori “Beppino” (1925-2014)
Mercoledì 26 marzo 2014 hanno avuto luogo i funerali di Giuseppe Sartori “Beppino”, deceduto a 88 anni. La cerimonia religiosa si é svolta nella chiesa di Spiazzo di Grancona, gremita di folla (amici e compagni, popolazione, delegazioni dal Vicentino, dalla Lombardia e da Prato); quella civile é stata tenuta al cimitero di Grancona, davanti alla tomba dei Sette Martiri. Numerose le bandiere presenti delle Sezioni ANPI e di altre Associazioni, con tanti dirigenti della nostra Associazione, giunti dalla Provincia di Vicenza, di Milano e di Prato per salutare “Beppino”, partigiano della Brigata Martiri di Grancona IIa, delle Formazioni Garemi, e
Lo avrai, Camerata Kesserling…
Piero Calamandrei – “Lo avrai, Camerata Kesserling…” Albert Kesselring, a partire dall’otto settembre 1943 comandante in capo delle forze armate di occupazione tedesche in Italia, fu processato nel 1947 per crimini di Guerra (Fosse Ardeatine, Marzabotto e altre orrende stragi di innocenti) e condannato a morte. La condanna fu presto commutata in ergastolo, ma già nel 1952, in considerazione delle sue “gravissime” condizioni di salute, egli fu messo in libertà. Tornato in patria fu accolto come un eroe e un trionfatore dai circoli neonazisti bavaresi, di cui fu attivo sostenitore fino alla morte, nel 1960. Pochi giorni dopo il suo rientro a casa Kesselring ebbe
Il sentimento della democrazia
Riportiamo l’editoriale di Carlo Smuraglia pubblicato sul numero speciale di Patria Indipendente, il periodico dell’ANPI. Uno storico, di recente, ci ha sostanzialmente invitato (sarebbe meglio dire “sfidato”) ad affrontare il 70° anniversario della Liberazione senza pregiudizi e indulgenze, superando “finte memorie” e “concezioni monumentali” della Resistenza. Un invito (o una sfida) che – per quanto riguarda l’ANPI – cade nel vuoto, perché è da molto tempo che abbiamo superato ogni visione puramente trionfalistica ed abbiamo recepito (e concretamente attuato) una concezione della memoria che è priva di pregiudizi e punta non solo al doveroso ricordo, ma anche e soprattutto all’informazione, alla conoscenza,
L’eccidio di Priabona (1 dicembre 1944)
ANTEFATTO Priabona – 1° dicembre 1944 “L’operazione Polga”. Il capitano fascista Giovan Battista Polga era comandante del reparto di Polizia ausiliaria in forza alla Questura di Vicenza. Era noto per il suo fanatismo, per aver diretto molte operazioni di rastrellamento contro i “ribelli” e per essersi reso responsabile di varie esecuzioni, anche di civili. Ma aveva anche messo in piedi una vera e propria banda che agiva spacciandosi per formazione partigiana mettendo a ferro e a fuoco, con furti, rapine, violenze, violazioni, saccheggi, maltrattamenti e omicidi la provincia di Vicenza. Era necessario per il movimento partigiano individuare e smascherare questa
I sette Martiri di Valdagno (3 luglio 1944)
L’uccisione dei 7 martiri di Valdagno fu un avvenimento particolare, perché non fu solo una rappresaglia tedesca per l’uccisione di un ufficiale della Wehrmacht, ma fu un’azione programmata di repressione politica portata a termine con la determinante collaborazione dei fascisti locali. Il contesto I tedeschi avevano un poderoso sistema anti-guerriglia lungamente collaudato fin dal 1941, quando dovettero far fronte ai partigiani che si organizzavano nei territori occupati della Francia, della Russia e dei Balcani. Tuttavia in considerazione che proprio nel mese di giugno 1944 l’attività partigiana nell’Italia settentrionale ebbe un incremento molto consistente, specie nelle nostre zone, il feldmaresciallo Albert
Smuraglia, presidente nazionale Anpi: no a questa riforma del Senato.
“Riforma del Senato: il Comitato nazionale dell’ANPI, unanime, ha espresso la sua contrarietà ad un progetto (quello del Governo) che, unendosi ad una legge elettorale come quella che è stata approvata alla Camera ed al proposito di irrobustire i poteri del Presidente del onsiglio e del Governo, si risolverebbe (oltretutto) in una ulteriore e grave riduzione dei margini di democrazia, che subiscono da tempo una lenta ma progressiva erosione e che, invece, noi consideriamo intangibili, alla luce dei princìpi e dei valori costituzionali.” Così interviene il presidente nazionale dell’Anpi, Carlo Smuraglia, nell’ultimo numero di ANPI News. Presto una manifestazione pubblica. “Non siamo, lo abbiamo
L’eccidio di Foza (18 ottobre 1944)
Il 18 ottobre 1944 a Foza fu perpetrato dai nazifascisti un vero e proprio eccidio. Infatti, non per rappresaglia, né per altri motivi se non riconducibili all’odio e alla violenza, senza alcun processo, senza concedere loro nemmeno il conforto della religione, furono barbaramente uccise sette persone. Esse furono condotte nei pressi di un trinceramento della prima guerra mondiale situato alle pendici dell’altura ove sorge la chiesetta di San Francesco. Qui i tedeschi spararono freddamente ai condannati uccidendoli uno alla volta, sotto lo sguardo atterrito degli altri, che poi erano costretti con un palo a spingerne il cadavere nel trinceramento fin dentro